Gesticolare!

by Romina Menichelli

Quando ci si accinge ad imparare una nuova lingua, si studiano l’alfabeto, la grammatica, si scrive, si ascolta, si parla.

Quando ci si accinge ad imparare la lingua italiana, oltre a tutte le fasi sopra elencate, si deve anche osservare e imitare.

L’italiano parla, scrive, ascolta e, soprattutto, gesticola!


Il gesto, nella comunicazione della lingua italiana, può essere muto (non affiancato dalla parola) o può arricchire la parola, rafforzandola.


Secondo un articolo del New York Times di qualche anno fa, la lingua italiana sembrerebbe essere caratterizzata da almeno 250 gesti, tale numero è stato confermato dalla docente di psicologia dell’Università Roma Tre, Isabella Poggi.


Un’azienda italiana, a partire dal 2012 ha addirittura creato una app, delle cover per smartphone e una linea di t-shirt con le più famose gesture.


Ma perché gli italiani gesticolano tanto? Quale è l’origine di tali gesti?

Sembra che il gesticolare non abbia un’origine folcloristica, ma sia nato da necessità comunicative risalenti ai tempi in cui l’Italia era occupata da tantissime diverse popolazioni (greci, francesi, spagnoli, austriaci…). Ci sono stati periodi storici talmente affollati, in cui era fondamentale trovare metodi alternativi di comunicazione, di conseguenza, per farsi capire, venne utilizzato tutto il corpo.


Il gesto è così diventato, negli anni, un elemento di integrazione, di evidenziazione e di conferma, nel linguaggio di ogni italiano, presente non solo quando avviene una conversazione tra più persone, ma anche quando si sta da soli: quanti italiani gesticolano mentre sono in coda con la propria auto! Desmond Morris, zoologo e antropologo, ha dichiarato che gli italiani sono i migliori direttori d’orchestra del mondo, perché le mani sono come la bacchetta con cui si dirige il ritmo.


E’ ora di elencare i più famosi gesti italiani.

Al primo posto abbiamo la mano “a pigna” (gli ultimi Europei di calcio hanno riportato il gesto in prima linea, utilizzato ampiamente per la comunicazione tra calciatori della nazionale italiana e arbitri). Le punte delle dita sono unite e la mano si muove in su e giù. Il significato di tale gesto non è univoco, può voler dire “che vuoi?”, in questo caso la mano si muove più rapidamente, oppure “ma cosa stai dicendo?”, in questo caso il movimento è più lento. Il gesto è solitamente accompagnato da espressioni esplicative del volto.


Al secondo posto ci sono sicuramente tutti i gesti dedicati al cibo (siamo in Italia!)


Per indicare un cibo che abbiamo gradito, giriamo l’indice sulla guancia, la mano che colpisce il fianco comunica di avere fame e indice e medio che ruotano verso il basso, suggeriscono di preparare un piatto di spaghetti.


Seguono vari gesti di uso comune, ad esempio:

la rabbia viene manifestata mordendosi la nocca del dito indice;

il disinteresse si mostra con la mano che si muove in avanti e indietro partendo dal mento;

la mancanza di qualcosa si fa tenendo pollice e indice aperti a pistola e ruotando il polso.


Come accennato, i gesti sono almeno 250, ma sicuramente ne esisteranno molti di più, perché ogni gesto ha le sue sfaccettature e variazioni.


Quindi occhio (gesto in cui il dito indice abbassa la palpebra inferiore, che indica “fare attenzione”) ai gesti degli italiani!

Photo credit: "Supplemento al dizionario italiano" di Bruno Munari

Photo credit: "Supplemento al dizionario italiano" di Bruno Munari

Photo credit: Wikipedia

Romina Menichelli is a contributing writer for Italian Portland. She lives & writes in bella Italia.