Nel 2022 ricorrono i 100 anni dalla nascita di Pierpaolo Pasolini, considerato l’intellettuale italiano più rappresentativo del secolo scorso.
Visionario, anticonformista, radicale, eretico, estremamente legato al concetto di bellezza e di vita, nelle sue opere ha saputo analizzare e criticare il trasformarsi della società, con un linguaggio che si è espresso attraverso la potenza delle immagini e la forza delle parole.
Un episodio della sua vita artistica e privata, in particolare, ci piace riportare alla luce, per la sua intensità culturale e emotiva.
Nel 1969 l’artista friulano stava dando seguito al suo lavoro di cineasta ed era in procinto di girare Medea, film basato sull’omonima tragedia di Euripide; i produttori del film gli proposero di ingaggiare, come protagonista, la diva per antonomasia Maria Callas, “la divina”.
Il regista si era mostrato restio, avendo sempre preferito, per i suoi film, attori non professionisti o interpreti che potessero essere plasmati dal suo estro, differenti dalla donna greca (l’ultima grande diva), vista come un prima donna abituata al lusso.
La stessa Divina Callas era intimorita da Pasolini, dal suo anticonformismo, dalla sua militanza politica, dai temi estremi che trattava nelle sue opere.
Tra i due, però, contro ogni previsione, sboccerà un amore a prima vista. Il loro sentimento sarà immenso e platonico: Pasolini era omosessuale, la Callas usciva dalla devastante relazione con Aristotele Onassis. La loro unione fu di due anime uniche e assolute, che riusciranno ad essere l’uno lo specchio dell’altra. Sapranno dirsi la verità, essere amici, confessori, sorelle e fratelli, vivere l’intensità di un sentimento profondissimo e pieno.
Il loro amore si manifesterà al pubblico in lunghissime conversazioni, abbracci e baci appassionati, la loro “storia sbagliata” sarà l’immagine di un amore così forte e potente da non poter essere concepito.
“ Tu sei come una pietra preziosa che viene violentemente frantumata in mille schegge per poter essere ricostruita di un materiale più duraturo di quello della vita, cioè il materiale della poesia”.
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Romina Menichelli is a contributing writer for Italian Portland. She lives & writes in bella Italia.